Salve..

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e come è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto - chi lo nega - ma anche maledettamente suscettibili. D'altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare la mia dannata autobiografia e compagnia bella. Vi racconterò soltanto le cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi così a terra da dovermene venire qui a grattarmi la pancia.

7 gennaio 2007

E' andata..

Sono passati 74 giorni, 1766 ore circa.
Blocco sul palleggiatore, che si sposta vero la lunetta. Arresto e tiro, dal gomito, mattone, palla, verso il lato, due giocatori ci si fiondano, uno in vantaggio, l'altro il leggero ritardo cerca di afferrarla. Il primo si gira e si strappa via la palla per evitare la palla persa o semplicemente il fischio per la contesa(palla-due, per intenderci). Parte così l'azione, con schema e vattelapesca..
Quante volte ci può vedere un'azione del genere? Quante volte l'ho vista in questi 74 giorni? Milioni. Milioni di azioni identiche. Perchè non succede mai nulla, mai se non in quella partita.
Quella partita che aveva un non so chè di rivincita, o meglio, aveva avuto un non so che di rivincita, i primi 5 minuti.
Oggi dopo 74 giorni sono tornato in campo, sin dall'inizio in una partita di campionato. Il nome degli avversari è legato a più di un ricordo. A quella mitica partita, quei 78 così irraggiungibili. Non vedevo quella palestra da anni. L'anno scorso l'ho vista, ok, ma escludendo lo scorso anno. Devo tornare indietro di 6 anni, forse 7. Ricordavo perfettamente la palestra. L'ingresso i il corridoio in cui scorrazzavo con Daddy, che ora, lo trovate sui giornali dell'america come "David". L'anno scorso ci sono tornato e il posto era pressapoco uguale, solo, visto da un po' più in alto. E li ho avuto dal punto di vista dei punti, la mia miglior partita.
Oggi ci sono tornato, quella palestra me la ricorderò. Abbiamo vinto, di una 30ina di punti, brutta partita, molte palle perse per il nuovo schema non acnroa realizzato al massimo. Io, si, sono contento di esser tornato in campo, me lo ricordavo più semplice giocare, metter la palla dentro, passar la palla, correre. Ma è andata, questa fottuttissima prima partita che aspettavo di poter giocare. Ho fatto 20 punti, ho giocato 2 tempi e qualcosa di più. Dani, anche lui al ritorno ne ha fatto 17. Niente da dire. Tra 8 giorni contro Scuola CEP. Se giocherò, allora alla potrete aspettarvi alla domanda "sei felice?", un si, e magari anche un sorriso. E mi spiace solo per la scuola e per il resto. Ma 'sta settimana non so come farò a non pensarci. Grazie Tore per quella telefonata ieri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

beeene,ora che ci siamo scambiati i ruoli,e quella col tutore alla spalla sono io,mi ha fatto piacere da morire rivederti giocare col sorriso..almeno in qulche modo riesci a far sorridere anche me =)

Scrubs

Dtt. Cox: (Durante un silenzio imbarazzante dovuto a una gaffe di J.D.) Questo momento è così bello che ci farei sesso. J.D.: Io non credo nel destino, molto dipende da noi e ad ogni azione corrisponde una reazione, dopotutto, anche l’evento più insignificante come il battito d’ali di una farfalla può cambiare ogni cosa, a volte in meglio, anche se all’inizio non sembra. Ma con tanta parte della vita affidata al caso non puoi fare a meno di chiederti: ”E se fosse andata in un altro modo?" Inserviente: Ti dirò una cosa che mi disse mia nonna quando ero un bambino, anche se allora pensavo fosse mia madre, mi disse: " tempo speso a desiderare è tempo perso". Ed è morta poco tempo dopo.. e mia sorella che in realtà era mia madre non l'ha mai accettato.. nemmeno il mio papà-fratello.. che domande sono se vuoi essere diverso sii diverso! Dtt. Cox: Ci sono talmente tanti modi in cui potrei risponderti: Mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niente, negativo, mmhm, naa, noo e naturalmente quello che preferisco in assoluto. L'uomo che cade nel burrone: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooo......PAF! Inserviente: Sembri infelice, mi piace. [Rivolto a JD] J.D.: So di essere seccante ma penso di aver imparato a dialogare coi pazienti. E' per questo che sono diventato medico, giusto? Giusto? Giusto? Dr Cox: Ho sentito solo "So di essere seccante" poi... brusio indistinto.

Google

Ecco tutto..

Ecco tutto quello che sono disposto a raccontarvi. Probabilmente potrei dirvi quello che feci quando andai a casa, e come mi sono ammalato e via discorrendo, e a che scuola dovrei andare in autunno quando sarò uscito di qui, ma non ne ho voglia, sul serio. Ora come ora queste cose non mi interessano molto.

Un sacco di gente, soprattutto questo psicanalista che c'è qui, continuano a domandarmi se quando tornerò a scuola a settembre mi metterò a studiare. E' una domanda così stupida, secondo me. Voglio dire, come fate a sapere quello che farete finchè non lo fate? La risposta è che non lo sapete. Credo di si, ma come come faccio a saperlo? Giuro che è una domanda stupida.

(....)

(....) Se proprio volete saperlo non so che cosa ne penso. Mi dispiace di averla raccontata a tanta gente. Io, suppergiù so soltanto che sento un po' la mancanza di tutti quelli di cui ho parlato. Perfino del vecchio Stardlater e del vecchio Ackley, per esempio. Credo di sentire la mancanza perfino del maledetto Maurice. E' buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.